[vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”9419″ img_size=”350xauto”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”9412″ img_size=”350xauto”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”9402″ img_size=”350xauto”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][mk_dropcaps style=”fancy-style” size=”28″ background_color=”#1e294e” text_color=”#ffffff”]N[/mk_dropcaps][vc_column_text p_margin_bottom=”20″ width=”1/1″ el_position=”first last” css=”.vc_custom_1598022470407{margin-bottom: 0px !important;}”]oam Chomsky lo ha detto qualche giorno fa:
“Per recuperarci dal virus dobbiamo immaginare un mondo diverso”
Stiamo vivendo momenti meravigliosi. Tempi di cambiamento, adattamento, evoluzione.
L’evoluzione dall’homo economicus verso l’ homo solidaricus. [/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner][mk_fancy_title tag_name=”h3″ font_family=”none”]
Chi è John Galt?
[/mk_fancy_title][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text p_margin_bottom=”20″ width=”1/1″ el_position=”first last” css=”.vc_custom_1598016924789{margin-bottom: 0px !important;}”]L’Homo Economicus è un individuo interessato a se stesso che cerca risultati ottimali, che per lui si traducono in azioni che massimizzano l’utilità indipendentemente dai costi umani, sociali o ambientali che ciò comporti, l’esempio perfetto del neoliberismo economico di Laissez-Faire .
Nel suo romanzo “La rivolta di Atlante” Ayn Rand ci mette di fronte all’imperativo morale di questo essere e ci conduce per mano a vedere il mondo attraverso i suoi occhi, un mondo razionale e calcolatore, il cui unico interesse è l’autorealizzazione ed un individualismo al limite dell’ egoismo eccessivo. Ma Rand pianta anche l’idea di un vantaggio reciproco esponendo le carenze di quelle che lei chiama le false alternative del sacrificare gli altri per se stessi o sacrificare se stessi per gli altri. Lei propone piuttosto un tipo di transazione. che sia vantaggioso per entrambe le parti e che consenta di vivere non come un parassita del sacrificio altrui o come una vittima, ma come un “negoziatore” volontario di valori a reciproco vantaggio.[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”9400″ img_size=”400xauto” alignment=”center”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”9401″ img_size=”400xauto” alignment=”center”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][mk_fancy_title font_family=”none”]
Origini
[/mk_fancy_title][vc_column_text p_margin_bottom=”20″ width=”1/1″ el_position=”first last” css=”.vc_custom_1598017670657{margin-bottom: 0px !important;}”]La crisi che abbiamo vissuto negli ultimi mesi ci ha portato a comprendere l’urgenza di un cambio di paradigma che privilegia l’armonia tra le persone e l’equilibrio con la natura.
Va ricordato che l’economia è un constructo sociale, non un fenomeno naturale (e come tale è permeato dalle dinamiche della tecnologia, della storia, della cultura, dell’ecosistema e della politica.
Il costrutto che emerge come alternativa all‘Homo Economicus è quello dell’ Homo Solidaricus e con esso appare il concetto di economia solidale che offre soluzioni volte a trasformare la nostra attuale economia in una che serva il pianeta e gli altri, cambiando il capitalismo sfrenato per alternative più umane e sostenibili.
L’economia solidale non è una novità. Già alla fine degli anni ’80 Luis Razeto nel Cile e successivamente Jean Louis Laville (2007) in Francia usavano già questo termine per maturare diversi modi e vie alternative di ripensare l’economia in termini che servano le persone e il pianeta e non soltanto al cieco desiderio di arricchirsi a spese di tutti e di tutto.[/vc_column_text][mk_fancy_title font_family=”none”]
Principi
[/mk_fancy_title][vc_column_text p_margin_bottom=”20″ width=”1/1″ el_position=”first last” css=”.vc_custom_1598017593338{margin-bottom: 0px !important;}”]L’economia solidale si basa sul dare priorità al benessere della persona e del pianeta rispetto ai profitti eccessivi e alla crescita cieca. Si basa su principi di cooperazione, reciprocità, democrazia, sostenibilità ambientale e giustizia sociale. A questi principi si aggiunge quello del buon vivere, che si basa sulla visione delle culture indigene delle Ande di vivere in armonia con la natura e l’una con l’altra. Il suo obiettivo finale è quello di sviluppare un’economia basata su di una scala più umana e più favorevole alla sopravvivenza del pianeta.
Contiamo su di te?[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”9405″ img_size=”400xauto” alignment=”center”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”9421″ img_size=”400xauto” alignment=”center”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row]